Presentazione

La Comunità Montana “L’Arco degli Aurunci” rappresenta la XIX zona montana della Regione Lazio ed associa sei comuni della provincia di Frosinone, con una popolazione complessiva di 12.000 abitanti e un territorio di 20.000 ettari, che si estende dal fiume Liri alle vette più alte degli Aurunci occidentali con il monte Fammera e il monte Petrella, e dall’altro lato gli Aurunci orientali (o Vescini) con il monte Maio, per poi degradare con una serie di monti più bassi e colli rivolti verso il mar Tirreno, fino a raggiungere la valle dell’Ausente, al confine con la piana del Garigliano.

La Regione lazio con la legge n. 9 del 22 giugno 1999 ha istituito la Comunità Montana – zona XIX. Il 20 aprile 2001, con la costituzione e l’insediamento dei suoi organi istituzionali (consiglio comunitario, giunta e presidente) è nata la XIX Comunità Montana. Successivamente, con l’approvazione del proprio statuto, l’Ente ha adottato il nome “L’Arco degli Aurunci” e il nuovo stemma con il portale in pietra che si apre sui paesi e sulle montagne degli Aurunci. Un Comunità Montana comprendente una zona effettivamente omogenea e integrata territorialmente e culturalmente per storia, tradizioni ed economia. Una Comunità Montana di donne e di uomini legati alle proprie origini, al proprio paese, al proprio comune, ma già inseriti in un ambito territorialmente e socialmente più vasto che abbraccia tutti i comuni compresi nella XIX zona montana istituita dalla Regione Lazio.

Una comunità di piccoli comuni tra loro omogenei ed istituzionalmente paritari, impegnati a concorrere allo sviluppo dell’intero comprensorio. I sei comuni che oggi costituiscono la Comunità Montana “L’Arco degli Aurunci” prima del 20 aprile 2001 facevano parte della primitiva XVII Comunità Montana interprovinciale che comprendeva anche cinque comuni della provincia di Latina. Una comunità molto più vasta comprendente realtà tra loro disomogenee per numero di abitanti, per valenze istituzionali nonché per infrastrutture economiche e sociali, che non hanno consentito al vecchio ente montano di sprigionare ed esprimere tutte le potenzialità per evitare lo spopolamento e l’abbandono dei territori effettivamente montani. Le Comunità Montane infatti sono state previste dallo Stato con la legge n. 1102 del 3 dicembre 1971 per arginare l’abbandono da parte dell’uomo delle montagne e per rivitalizzare i paesi di montagna come aggregazioni sociali e presìdi territoriali necessari all’intera nazione.

Successivamente la Regione Lazio con la legge n. 16 del 2 maggio 1973, attuando le norme statali, ha istituito le primitive 17 Comunità Montane del Lazio. Le Comunità Montane, quindi, nascono come enti locali che associano i comuni montani per la promozione e la valorizzazione delle aree montane, attraverso un contributo finanziario aggiuntivo in favore delle popolazioni montane, in attuazione del secondo comma dell’art. 44 della Costituzione che dispone “provvedimenti a favore delle zone montane”. Anche la nostra Comunità Montana, come le altre, è tenuta a realizzare, attraverso la programmazione e la concertazione con i comuni associati, le necessarie infrastrutture e gli essenziali servizi civili idonei ad eliminare o almeno ridurre gli squilibri di natura sociale ed economica tra le zone montane e il resto del territorio nazionale, con la finalità di rendere da una parte la gestione dei servizi e la realizzazione delle opere pubbliche più efficienti e razionali per un territorio omogeneo, e, dall’altra, di migliorare la qualità della vita anche nei comuni di montagna, evitando l’abbandono degli stessi. Una politica di valorizzazione della montagna aurunca e dei suoi paesi passa attraverso la conoscenza e la diffusione della sua storia, della sua cultura, della sua identità. La realizzazione di una “Guida ai paesi degli Aurunci” è la concreta rappresentazione di questo impegno di valorizzazione: se essa riuscirà a suscitare nei lettori il desiderio di visitare i luoghi e di frequentare le genti degli Aurunci, contribuendo a sviluppare una maggiore consapevolezza che la montagna è un bene e una risorsa per l’intero paese, essa avrà assolto a uno dei suoi compiti istituzionali.

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