Esperia

Ad Esperia non si arriva per caso. Bisogna volerci andare. Arroccata sulle pendici del monte Cecubo, a 5 km dalla SS 630 che congiunge Formia e Cassino, Esperia è stata nel corso dei secoli un importante punto di riferimento militare, politico e culturale per l’intero circondario. E anche oggi, i motivi per andare ad Esperia non mancano: a cominciare dalla storia, dal paesaggio, dall’ambiente, dall’arte, dalla cultura. Cenni storici. La storia di Esperia è la somma della storia dei tre antichi centri che oggi la compongono: Roccaguglielma, San Pietro in Curulis e Monticelli. Il comune di Esperia nasce nel 1868 proprio dall’unione di questi tre antichi centri che per secoli avevano avuto storie parallele e interessi comuni. Numerosi ritrovamenti, soprattutto nella valle di Polleca, attestano il passaggio o l’insediamento di antichi popoli italici (Aurunci, Volsci e Sanniti) e poi dei romani. Il primo nucleo abitato sorse solo agli inizi del IX sec. a Badia, dove i monaci di Montecassino avevano fondato una cella. Chiesa e centro abitato furono saccheggiati e incendiati una prima volta nell’846 ad opera dei Saraceni. Risorti, subirono ancora numerose devastazioni finché furono completamente abbandonati dopo il terremoto del 1349. Il piccolo centro abitato di S. Stefano si spopolò completamente e gradatamente andò in rovina. Ma già dopo il primo saccheggio saraceno la popolazione aveva cominciato a spostarsi più a monte attorno ad altri due cenobi benedettini, mentre altri insediamenti si svilupparono attorno al castello, sul monte Cecubo. Il casale di Monticelli, prevalentemente agricolo, si formò invece nel 1500, riunendo le “fronde sparse” di altri casali e ville rimasti spopolati o distrutti. Il casale di San Pietro in Curulis restò sempre alle dipendenze di Montecassino che l’aveva fondato. Dal 1808 al 1867 fu comune autonomo unitamente alla frazione di Monticelli. Nel tardo medioevo quando le continue guerre e scaramucce rendevano impossibile la vita in pianura, S. Pietro accolse gran parte degli abitanti di S. Stefano. Storia più complessa, densa di rivolgimenti, conquiste e sconfitte, ebbe il casale di Roccaguglielma, sorto intorno alla rocca legata al nome del suo fondatore, il duca di Gaeta Guglielmo di Blosseville. Nonostante i continui assedi e le conseguenti devastazioni, tra XIV e XVI secolo, gli abitanti di Roccaguglielma vissero un periodo di particolare splendore e ricchezza: una florida economia agricola e pastorale con la produzione di olio, vino, grano, lino, legna, carni, latte e formaggio, si accompagnava ad un vasto programma di sviluppo edilizio e di rinnovo urbano voluto prima dalla potente famiglia degli Spinelli e, poi, dai Della Rovere e dai Farnese. Nel XVIII secolo passò sotto il dominio di Carlo III subendo le sorti dei Borboni fino alla caduta del Regno di Napoli. Nel 1806, durante l’occupazione militare francese, le frazioni di S. Pietro in Curulis e Monticelli furono separate amministrativamente da Roccaguglielma, formando un solo comune; mentre neI 1867 Roccaguglielma, S. Pietro in Curulis e Monticelli unificandosi dettero vita al nuovo comune assumendo la fantasiosa denominazione di Esperia. Dal 1927 il comune di Esperia è entrato a far parte della provincia di Frosinone. Dal 1997 gran parte dell’area montana del territorio di Esperia è entrata a far parte del Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci. Oggi Esperia è sede della XIX Comunità Montana del Lazio.

  • Abitanti 3.978
  • Altitudine (mt. slm) 370
  • Superficie territorio 108,57 km2

Numeri utili

  • Municipio: Tel. 0776 937612 – 0776 937544
  • Carabinieri: tel. 0776 937015
  • Pro-Loco:tel. 347 6771949
  • CAI: tel. 333 4109638
  • Soccorso alpino:tel. 118

SITO ISTITUZIONALE

Posizione

Comune di Esperia 03045 Esperia , FR
Italia
See map: Google Maps
Frosinone IT


 

torna all'inizio del contenuto